L’importanza della formazione – Media e Information Literacy

Si considera la formazione un elemento chiave del cambiamento necessario per dare alla Biblioteca Scolastica il carattere della necessità. Tale formazione va rivolta in primis a dirigenti scolastici e docenti. I primi vanno coinvolti sia in quanto indirizzano la mission e le scelte di ogni istituto, sia perché possono spingere le istanze di una biblioteca scolastica funzionante anche a livello delle scelte politiche, regionali e nazionali. Agli insegnanti va indirizzata un’azione informativa sui cambiamenti vissuti dalle biblioteche, soprattutto da quelle di pubblica lettura, ed ora anche da quelle scolastiche, grazie ai bandi nazionali degli ultimi quattro anni e all’attività del CEPELL e delle stesse biblioteche di pubblica lettura. Nella regione Friuli Venezia Giulia, il progetto “Leggiamo 0-18” ha senz’altro formato implicitamente molti insegnanti in merito alla Promozione della Lettura, ma si tratta generalmente di umanisti e comunque la grande maggioranza dei docenti non conosce le potenzialità didattiche della BS, non solo relativamente alla lettura. Quindi la formazione riguarda la promozione della lettura, ma deve rivolgersi anche ai territori dell’Information and Media Literacy (IL/MIL).

Donatella Lombello (2009) ritiene infatti la BS “uno spazio educativo tra lettura e ricerca”; Luisa Marquardt, in Lombello-Priore (2018), ricorda quanto il Manifesto IFLA/UNESCO sulla BS  sia poco conosciuto o considerato nelle scuole stesse e sottolinea “l’importanza dell’educazione alla competenza informativa e mediatica”, a causa della trasformazione, anche nella scuola del ruolo dell’informazione e della documentazione; Piero Cavaleri e Laura Ballestra (2014) parlano di “didattica della ricerca documentale”, la Ballestra già nel 2011 ragionava sulla presenza nella società post-industriale di un pericoloso “information e digital divide”, divenuto nelle scuola drammaticamente attuale in questi mesi di didattica a distanza di emergenza.

Diviene così fondamentale pensare a un percorso di formazione sulla competenza informativa e multimediale, considerando la media-literacy, rispetto all’information literacy, come l’altra faccia della medaglia riguardo alle competenze di ricerca, su cui lavorare e su cui formare gli studenti, che, insieme all’avvicinamento alla lettura, avranno anche un percorso di formazione in merito, che renda l’obiettivo dell’ “apprendimento per tutti” qualcosa di reale, in quanto rivolto all’acquisizione di spirito critico e consapevolezza del funzionamento della comunicazione e dell’informazione.

 

Costanza Travaglini

31 ottobre 2020