Wallace presenta il tennis da due angolature: il grande show degli U.S. Open (uno dei quattro tornei più importanti del mondo, uno dei quattro Slam) e la figura del più elegante campione della racchetta, Roger Federer, facendo risaltare il contrasto tra la frenesia  e la freddezza degli aspetti commerciali e organizzativi del grande circo del tennis professionistico e le gesta senza tempo, raffinate ed eleganti del campione elvetico; l’analisi della finale di Wimbledon del 2006 tra Federer e Nadal rappresenta un pezzo di virtuosismo di letteratura sportiva: Wallace, a suo tempo buon tennista, riporta il confronto agonistico a livello di un duello d’altri tempi, da una parte la potenza dello spagnolo, dall’altra una tecnica e una classe che rendono anche il colpo più difficile simile ad una danza leggera; come in tutte le saghe sportive la lotta tra rivali è un confronto tra filosofie e stili di vita (Pelè e Maradona, Coppi e Bartali…) e la competenza dell’autore permette di coglierne ogni sfumatura di tipo tecnico, emotivo, umano. Wallace, che porrà tragicamente fine ai suoi giorni, rivela una grande sensibilità e le sue conoscenze filosofiche e scientifiche rendono questo piccolo libro un capolavoro per chi voglia conoscere lo sport e i suoi segreti più in profondità.

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